Presentazione di ogni canzone dell'album

video e testo

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    QUI, sul sito ufficiale dei Bastard, potete guardare la video intervista.

    Di seguito vengono riportati gli stralci corrispondenti alle spiegazioni delle canzoni (significato, curiosità, aneddoti)



    Titolo dell'album

    Per rappresentare in parole quello che era il contenuto del disco abbiamo passato delle notti davvero insonni, poi alla fine abbiamo deciso di farci rappresentare anche dalle immagini oltre che dalle parole e quindi abbiamo unito parole di un certo significato a immagini che danno completamente altre visioni. E appunto la diversità dei contenuti messa su un unico supporto ci ha dato l'idea di chiamarlo “In stasi perpetua” che, se lo dico così non significa niente, però se guardi la copertina ha un senso veramente compiuto.

    Se t'annoi

    Questo pezzo ha come filo conduttore della faccenda la noia, che perdura durante la durata della vita. Il problema principale è che non duri anche oltre. La piccola soluzione che riusciamo a dare al problema della noia è godere delle piccole cose al massimo, anche della più piccola mosca che ti disturba... che è sempre una gioia, alla fine.
    Oppure anche dei battiti -così-, i crackers, i grissini... piccole cose così di cui si può godere per non cadere nel vortice di una vita noiosa. Sperando che non ci si annoi a stare all'aldilà. Boh!

    Mi par che per adesso

    Giusto connubio tra ciò che sappiamo fare nei punti duri e ciò che sappiamo fare nei punti meno duri e violenti, più... molli. La canzone nasce grazie agli studi del JB -grande studioso!- all'università, prof. ssa Dal monte? -sì- L'ispirazione è venuta dall'Incoronazione di Poppea. Le frasi sono tratte da tanti atti e girate tramite il testo, mentre il riitornello è stato aggiunto successivamente e fatto tutti insema -insieme!-.

    Nel mentre approfondivo lo studio di Monteverdi ho trovato delle frasi, ascoltando e riascoltando le canzoni, per poter capire il contenuto semantico della situazione ho trovato delle frasi... veramente fighe e molto carine a livello armonico da destrutturare e ristrutturare a mio piacimento.
    Quello che devo a Monteverdi è riuscire a trasmettere certe emozioni con parole e musiche in tal maniera da riuscire a ispirarmi in questo modo.

    Nothing to talk about

    Il testo parla del piacere di arrangiarsi a fare le cose perchè a volte se aspetti altre persone non combini niente. Esatto! Ecco!

    Una canzone probabilmente inutile

    E' stato praticamente scritto in corso d'opera, durante la registrazione dell'album. L'unico brano finora che abbiamo fatto effettivamente in studio.
    Non è polemico, semplicemente canzonatorio nei confronti di quelle persone che cercano sempre di trovare -il pelo nell'uovo- sì, nelle tue parole qualcosa da rigirarti contro.
    E quindi era giusto dare un cenno anche a loro. Ciao!

    Io non compro più speranza

    E' un pezzo che è stato dato come ispirazione mentre studiavo. E' stato il primo pezzo in cui abbiamo cominciato a cantare in italiano e l'ultimo prima di andare a X Factor.
    Siamo orgogliosi di questo pezzo perchè ci illumina le faville negli occhi.
    Ah, mi raccomando, in questa canzone non c'è ritornello! Ah, mi raccomando! Non è radiofonico.

    War is over

    E' un pezzo scritto nel 2006-2007, prima di entrare a X-Factor, che non siamo riusciti a finire.
    Molto bella la partecipazione di Gaudi all'interno del brano.
    Il testo è uno dei pochi testi seri, completamente seri, dove si prospetta una fine del mondo che arriva con la fine dell'umanità.
    Con la fine del mondo si capirà qual è la causa principale della stessa morte del pianeta, non a livello di ecologia, proprio... vita, anche di tutta la vita... finita -solo sassi?- -no, tutti brusati- -anche i sassi?- -sì, colati- e quindi la terra esiste ancora sottoforma di sfera.

    Senza colore

    Forse è il brano dove si sente di più il lavoro di Gaudi come produttore artistico perchè era un brano appunto nato come un'idea molto scarna, chitarra e tre voci e quando Gaudi l'ha sentito, ha cominciato a pensare ad alcune cose e noi, molto curiosi di esplorare un mondo nuovo o comunque di utilizzare strumenti che mai avremmo pensato di utilizzare per fare un disco, abbiamo collaborato con lui, quindi ci siamo procurati un moog e un sintetizzatore degli anni '79. E il brano è nato e è stato un susseguirsi di nuove idee, è nato in studio insieme a Gaudi, al quale chiediamo grazie.
    E' un pezzo lontano dalla nostra natura solita e in questo brano, ma anche nell'insieme del disco, si manifesta un certo tipo di maturità attuale che ci sarà nel disco prossimo, nel quale ci sarà qualcosa di nuovo e... comunque maturo!
    Ci sono anche delle suore che cantano. Finte, però delle suore... computerizzate. Ave ICI!

    Dal risveglio in poi

    Parla di una storia molto triste perchè una sera in cui eravamo rinchiusi in quel “loculo” tutti e tre avevamo una forte tosse e non riuscivamo a dormire vicendevolmente... e tratta appunto del problema della tosse dovuto a svariati fattori. L'idea musicale, l'ideuzza l'ha fatto lo Jacopo sulla pianolina in sala prove un giorno... c'era sempre il tarlo di farci sopra la melodia e... calzava, a piede!
    E' una canzone molto carina dove c'è una special guest d'eccezione, solo per questo brano, e sta al nostro caro e buon vecchio Verza.

    Versa la mia testa

    Canzone scritta e ideata inizialmente dal Wice nel 98 ispirata dai Mondiali di Francia... sì, e l'ha tenuta nel cassetto svariati anni continuando a riproporcela a spezzi e tocchi, cioè significa mai una volta intera. E mano a mano la melodia mi è entrata in testa e ho cominciato a lavorare sul testo e le situazioni della vita mi hanno indotto a scrivere un testo carico di un sentimento insomma, abbastanza... -di rancore- no, non di rancore, l'è 'na tristezza... farsi un po' compatire da una persona, cioè è una cosa bruttissima farsi compatire da una persona, ma è quello che ho ottenuto nel testo... e ora le cose vanno meglio.
    E' molto bella la struttura del pezzo e soprattutto che spessore che ha avuto alla fine di tutto il lavoro, a riascoltarlo.
    Sembra molto più carico di quanto non lo sia in realtà il set di cui è composto

    Typical Pinight

    In origine si chiamava Typical Pinight, che in inglese non aveva nessun significato, pur non avendo nessun significato -non ce l'ha tuttora- è nata come frutto di una serata trascorsa a Pinè. Naturalmente Wice ha voluto sfruttare la sonorità delle parole in inglese per dare un senso alla situazione abbastanza goliardico. Comunque è bellissima perchè ci rappresenta totalmente durante l'escalation finale del ritornello perchè c'è il “What a Bastard son”. E' bellissima da suonare come chiusura dai concerti. Però bisogna dire che è stata proprio una bellissima puttanata scriverla. Ed è stata una bellissima serata quella che abbiam passato... o no, Miki? -Sono ancora vivo!-


    Ease my pain

    E' un pezzo del 2002. Questa è tutta la canzone per intero, scritta su una scatola da scarpe. La canzone è un ritornello ripetuto all'infinito, fino a vomitare. In origine il testo era soltanto “Ease my pain.... in my brain”. Poi invece abbiamo aggiunto alcune strofe per rompere la monotonia della questione -ma non troppo- ma non troppo, giusto! Perchè comunque deve rimanere un basso walking base fotonico: batteria in 3 -in tre va bè!- -Chitarrina easy e frizzante-. Poi il Gaudi ci ha dato una mano: un piccolissimo input che ha fatto svoltare il brano in un punto ben preciso -Piccolissimo, ma che comunque cambia completamente la situazione-. Grazie maestro perchè la tua assidua presenza nel nostro studio dalla mattina alla sera ci ha permesso di dare un risultato che va oltre quello che avremmo potuto fare da soli.



    Edited by .c a m i. - 11/1/2010, 00:01
     
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  2. violetta15
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    Ho il visto il video. Devo dire che è molto interessante...
     
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1 replies since 16/10/2009, 22:34   162 views
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